A volte sono solo immagini, altre volte è un vero e proprio sogno che riaffiora ogni tanto: bello, poetico, nostalgico, ma anche ricco di energia e di potenziale creativo e trasformativo. Quella del sogno è un’attività utile perché le immagini create ci mettono in contatto con le parti più profonde e con la possibilità di realizzare se stessi. E chissà, un giorno, il sogno potrebbe concretizzarsi.
I sogni ad occhi aperti sono esercizi mentali che aiutano a proiettarsi nel futuro, a individuare situazioni nuove o trovare delle vie d’uscita da situazioni logore. Con l’immaginazione si possono prefigurare scenari incredibili, senza correre alcun rischio. È importante che i pensieri vaghino liberamente, per differenziare questa attività dal pensiero cosciente che si ha con la progettazione.
Fantasticare spesso è un momento di evasione, un modo per scaricare le tensioni a patto di avere come riferimento se stessi senza attribuirsi pensieri e emozioni diverse che non ci rappresentano.
I sogni ad occhi aperti non vanno bene quando sono una fuga o sono improbabili. Nel primo caso se ogni volta che c’è una sofferenza o un senso di inadeguatezza il sogno diventa un rifugio, questa è un’illusione che al momento consola e difende dalle frustrazioni ma nel tempo può ingabbiare in una rete dalla quale o non si può o non desidera uscire. Quando sono improbabili. Ad esempio è inutile sognare di fare la ballerina alla Scala se non si sono mai prese lezioni e non si hanno attitudini in merito. Cullarsi in queste fantasie del tutto prive di fondamento, allontana da una realtà che non piace, ma rischia di prolungare per molto, troppo tempo un disagio.