Un ballo scatenato può talvolta risolvere tensioni che parevano insormontabili. Ora un gruppo di psicologi e antropologi dell’Università di Oxford ha voluto far chiarezza sull’origine dei sentimenti di “vicinanza” che si creano quando si danza insieme ad altri. L’ipotesi è che alla loro origine ci sia il rilascio di endorfine, i neurotrasmettitori del “buon umore” implicati nella costruzione di legami sociali, così come nella percezione del dolore. E tutto questo spiegherebbe perché molte persone si appassionano per la danza e i flash mob.
Poiché è difficile misurare le endorfine direttamente, i ricercatori hanno stimato il loro rilascio in modo indiretto, testando la soglia del dolore dei partecipanti: una maggiore quantità di endorfine equivale a una migliore capacità di sopportare il dolore.
Lo studio ha coinvolto 264 teenager brasiliani, a cui è stato chiesto di danzare in gruppi, in modo sincronizzato o asincrono, e con coreografie più o meno faticose. Prima e dopo ogni esercizio sono stati misurati la tolleranza al dolore e la vicinanza sociale percepita nei confronti dei compagni.
L’attività sincronizzata ha generato più intensi legami tra i soggetti coinvolti e ha, allo stesso tempo, fatto alzare la soglia del dolore. La danza più energetica e sfrenata ha sortito lo stesso effetto. Le due cose funzionano bene separatamente. Immaginatevi, dicono gli scienziati, quando avvengono in contemporanea (un ballo scatenato e sincronizzato): questo potrebbe spiegare perché i flash mob siano tanto contagiosi.