Come gestire la paura dopo il terremoto

io-non-tremo-terremotoIl terremoto è un evento naturale e incontrollabile. Di solito chi si trova a sperimentare questa situazione è costretto a fare i conti con l’incertezza, con lo smarrimento che ne deriva, con la difficoltà di avere una progettualità per il domani. Ansia e paura, assieme a rabbia e frustrazione sono i sentimenti dominanti. Non si può prevedere né quando né dove arriverà: questo è frustrante in prima battuta, suscita rabbia e senso di impotenza.

Nell’immediatezza, per affrontare in maniera efficace la paura, l’ansia generata dal terremoto e in generale dai disastri naturali, è importante mettere in evidenza un aspetto: provare paura, avvertire uno stato di attivazione psicofisiologica, è del tutto normale, dal momento che rappresenta la modalità di risposta adatta ad affrontare un evento così pericoloso. La paura, ci protegge e ci spinge a mettere in atto, solitamente, il comportamento più adeguato per garantire la sopravvivenza. Successivamente è consigliabile cercare di recuperare appena possibile la quotidianità, di distrarsi con occupazioni piacevoli e di parlare di quello che si prova, di confrontarsi. Si scopre spesso che le sensazioni sgradevoli che si provano sono comuni e condivise.

I bambini sono potenzialmente più sensibili e maggiormente esposti alla paura rispetto ad un adulto che rappresenta, pertanto, l’unico punto di riferimento in grado di trasmettergli protezione e sicurezza. E’ consigliabile:

  • parlare con i bambini e farli parlare di quanto accaduto;
  • non comunicare panico ai bambini, ma rassicurarli in modo razionale;
  • spiegare ai bambini che cos’è il terremoto e quali sono le azioni utili da fare per mettersi in salvo;
  • spiegare ai bambini che nonostante la paura che ci fa il terremoto, ci sono molte persone esperte che sono in grado di aiutarci : vigili del fuoco, protezione civile, medici, psicologi, croce rossa, etc.;
  • tranquillizzare i bambini sul fatto che non sono soli.

Per i bambini è importante sapere che esiste una soluzione, che intorno a loro c’è una rete di persone in grado di aiutarli, anche in un evento come il terremoto.