Cibo come “coccole” dell’anima

cibo come coccoleIl cibo ha una funzione importante per il sostentamento del nostro corpo. Ma non è solo questo, a volte e molto più spesso di quanto si possa pensare serve a veicolare altro. Sono molte le sfaccettature che possono entrare in gioco: oggi più che mai è legato alla socializzazione. Quante volte capita di uscire con amici, colleghi di lavoro e andare a mangiare assieme qualcosa? In tutti questi casi, il cibo viene utilizzato come tramite per condividere un momento di convivialità, per poter parlare, scambiarsi opinioni, divertirsi e se capita anche per conoscere delle nuove persone.

Ma viene anche utilizzato per “anestetizzarsi” e non provare delle emozioni spiacevoli, per sentire meno, anche se solo momentaneamente, il malessere associato a qualcos’altro. È qualcosa che molto spesso avviene al di là della nostra consapevolezza, ma che può avere importanti ripercussioni sulla qualità della vita.

Si può mangiare perché ci si annoia e il cibo e le sensazioni piacevoli ad esso associate, possono aiutare a percepire meno questo stato, si può mangiare per tristezza in quanto assumere determinati cibi può aiutare a sentirsi più appagati e quindi anche se solo per un pò, questo può aiutare a stare meglio con se stessi. Si può mangiare per rabbia, buttare giù per reprimere qualcosa che altrimenti uscirebbe fuori con tutta la sua prepotenza. Si può mangiare per paura del cambiamento (mangio per non pensare a quello che avverrà) oppure per fare in modo che gli altri non si avvicinino troppo (se sono poco desiderabile, l’altro difficilmente avrà il desiderio di avvicinarsi).