Adolescenza: piccolo “manuale d’uso” per i genitori su come affrontarla. Parte prima

L’ingresso nell’adolescenza del figlio, spesso, provoca un certo disagio nei genitori: il bambino di ieri si sta trasformando in un ragazzino diverso, a volte scontroso e incomprensibile. Questa fase della crescita porta inevitabilmente con sé conflitti, relazioni faticose e discussioni per la conquista di ‘nuovi diritti’ e di una maggiore autonomia.

Come può un genitore affrontare al meglio questo periodo della crescita dei figli? Una ricetta magica e assoluta, probabilmente, non c’è ma è utile riflettere su alcuni principi generali.

Cominciamo con il primo: Giocare con il figlio al “tiro alla fune”

l genitore che tira forte sempre dalla sua parte. Questo genitore obbliga il figlio a essere solo ubbidiente, non lo lascia mai giocare la sua partita e, quindi, neppure diventare grande. A un comportamento del genere (i classici: ‘No, perché no e basta!’; ‘Qui comando io!’; ‘Non se ne parla proprio!’) parte dell’adulto, il figlio reagisce con rabbia e ostilità non riuscendo a fare le necessarie esperienze per crescere.

Il genitore che molla la fune. Se tirare sempre con forza la fune non va bene, altrettanto scorretto è l’atteggiamento opposto da parte dell’adulto: mollarla subito. In questo modo, il figlio tira e si trova allo sbando perché non c’è più nessuno dall’altra parte a giocare con lui. Vince senza fatica. Di conseguenza, l’adolescente ottiene la libertà tutta di un colpo, senza averla conquistata passo a passo. Questo è pericoloso perché non è pronto per gestirla. Qualche figlio prova a far capire ai propri genitori che forse sarebbe il caso di mettere un limite, ma, in genere, questo tipo di adulto non raccoglie la richiesta d’aiuto del figlio che in qualche modo chiede attenzione e vorrebbe essere bloccato.

La terza via: si tira la fune quando occorre. A un figlio serve un genitore presente che sappia stare nel gioco e capisca come calibrare la forza con cui tirare. E’ un approccio che può essere faticoso per l’adulto perché richiede attenzione, energia e capacità di mettersi in gioco. Se il figlio sta per mollare la fune, il genitore deve incoraggiarlo a tirare un po’, quando invece tira troppo, è importante per l’adulto esercitare la stessa forza evitando che il ragazzo vada incontro a seri pericoli.