Cos’è una parafilia?
Una parafilia è una intensa fantasia sessuale eccitante e ricorrente, può manifestarsi con impulsi o comportamenti legati a oggetti non umani, in cui un effettivo dolore o umiliazione viene inflitto a sé o al proprio partner, e in cui vengono coinvolti bambini o adulti non consenzienti. Si distinguono forme tenui in cui le persone sono turbate dalle loro spinte sessuali parafiliache ma non le mettono in atto, forme moderate dove le fantasie si traducono in azione sono occasionalmente e forme gravi dove invece sono messe in atto ripetutamente.
Chi è il pedofilo?
E’ un individuo di almeno 16 anni che ha fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti che comportano attività sessuale con uno o più bambini dai 13 anni in giù, comunque ha almeno cinque anni più della sua vittima. Può essere sessualmente attratto da maschi, da femmine o da entrambi.
Quali sono le cause della pedofilia?
Varie teorie hanno cercato di spiegare le origini delle fantasie, dei pensieri o dei comportamenti sessuali aberranti nelle persone, ma una spiegazione esaustiva non è ancora disponibile. In ambito psicoanalitico, si fa notare, una fragile stima di sé, una evidente incapacità di reggere un rapporto amoroso adulto e anche una componente narcisistica che si manifesterebbe nella tendenza del pedofilo ad amare nel bambino, se stesso nel periodo della propria infanzia adottando lo stesso trattamento subito o il suo opposto. Esisterebbe inoltre un legame causale tra l’eccitazione e i comportamenti adottati che spingerebbe la persona a voler ripetere la precedente esperienza al fine di rivivere l’eccitazione.
I pedofili sono stati quindi delle vittime di abusi?
Si, frequentemente i pedofili sono stati vittime di abusi sessuali infantili; essi trasformano il trauma subito passivamente in azioni attive e continue volte a creare vittime. Questo può essere accompagnato da un senso di trionfo e di potere. Il potere e l’aggressività sono preoccupazioni importanti per quei pedofili che limitano la loro attività sessuale a relazioni incestuose. Questi uomini spesso si sentono non amati dalle loro mogli e sollecitano delle risposte di protezione da parte dei figli presentando se stessi come vittime. L’altra faccia del loro autopresentarsi come martiri è tuttavia un senso di controllo e di potere sui loro partner sessuali. Questi padri incestuosi covano una straordinaria ostilità nei confronti delle donne.
Perché talvolta le madri colludono con i padri incestuosi?
Le madri che colludono con i padri incestuosi, si rifiutano di percepire la chiara evidenza dei rapporti sessuali padre-figlia o più raramente padre-figlio perché questo creerebbe loro un grave conflitto intrapsichico. Queste madri generalmente sono cresciute come bambine con ruoli genitoriali e non hanno mai ricevuto nella loro infanzia l’affetto di cui avevano bisogno perché erano troppo occupate a prendersi cura dei loro genitori e dei fratelli e sorelle. Tendono così a sposare uomini fortemente bisognosi e dipendenti come continuazione della loro propensione a prendersi cura degli altri. A causa dei sentimenti cronici di trascuratezza, la madre in questo tipo di famiglia è facilmente molto ambivalente riguardo al prendersi cura dei figli e quando questi arrivano, si può sentire sopraffatta e di conseguenza trascurare il marito. Via via che padre e madre diventano sempre più estranei l’uno all’altro, il padre si rivolge a uno dei figli per ricevere affetto, portando così ad una seconda generazione di figli con ruoli genitoriali.