Sono tanti i pazienti che chiedono aiuto allo psicoterapeuta per poter alleviare una pena d’amore ma nello stesso tempo non sono disposti a separarsi da quel pensiero intrusivo che è la causa del loro dolore: l’amato che sfugge. Cominciare un percorso terapeutico con questo tipo di premesse può sembrare una paradossale ma in realtà stiamo entrando in uno scenario tanto delicato dove le contraddizioni hanno il ruolo principale: si tratta dell’amore impossibile.
Ci sono persone che hanno bisogno di vivere storie d’amore dove si rovinano l’esistenza, si annientano e si consumano. Sono attratti da storie poco condite da aspetti realistici ma ricche di sfumature fantasticate. Questi pazienti imparano presto a non esprimere la fragilità dei bisogni affettivi, sembrano convincersi di poter far a meno dell’amore e dell’accudimento. Vivono come se stessero in una continua attesa di qualcosa che poi non si realizza mai, qualcosa di impossibile. Attendono che lui lasci finalmente la moglie o che lei cambi. Dimostrano grande pazienza nell’attesa, prediligono stare in sospensione.
Perché il mal d’amore fa così male? E’ proprio nel momento dell’abbandono che si tende a idealizzare l’altro e a trasformare il proprio sentimento in una passione travolgente rimanendone poi impantanati. E’ importante, invece, accettare la realtà, accettare che l’altro abbia deciso di interrompere il rapporto. Ognuno si dovrà impegnare a ripercorrere punti salienti della propria storia, farsi delle domande e cercare, con il tempo, di capire perché si è scelto proprio quel partner che stimolava così tanto malessere anche durante il corso della relazione.
A volte la ferita può tramutarsi in depressione, insonnia, continui sbalzi di umore, in questo caso diventa necessario chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta. Il dolore se viene elaborato può portare ad un miglioramento di sé.