Se, per fortuna, nella maggior parte dei casi, il periodo natalizio rappresenta l’occasione per le famiglie di riunirsi e trascorrere serenamente le feste insieme, purtroppo non per tutti è così. Nei nuclei di separati e divorziati, proprio sotto feste si scatena una “guerra dei Roses” che senza esclusione di colpi vede i figli contesi e, persino, strumentalizzati.
Come evidenziato dall’associazione dei Matrimonialisti Italiani, se il 70% delle procedure che riguardano l’affido di circa 150mila figli minorenni viene definito in via consensuale, nel 30% dei casi i figli diventano motivo di aspra contesa giudiziaria. La maggior parte delle azioni penali (querele e denunce) riguardano il genitore “collocatario” che frappone ostacoli al diritto di visita e frequentazione dell’altro, utilizzando anche la scusa del “certificato medico” per attestare una malattia del figlio, giustificandone così la mancata consegna.
Questa situazione aumenta in modo esponenziale sotto feste, violando i provvedimenti dei giudici e cosa più importante i diritti dei figli di stare insieme ad entrambi i genitori nei periodi festivi.
A risolvere tali contrasti, secondo un recentissimo decreto pubblicato dalla nona sezione civile del tribunale di Milano è deputato il giudice tutelare. Spetta a lui sbrogliare la matassa se i genitori litigano su chi deve tenere i figli nelle feste natalizie (o, anche, durante le vacanze pasquali ed estive), in quanto è suo il potere di vigilanza attiva sulle condizioni stabilite dal Tribunale per l’esercizio della responsabilità genitoriale.
Se è vero infatti che il giudice tutelare non può modificare le condizioni relative all’affido, al collocamento e al mantenimento dei minori, deve ritenersi tuttavia legittimato ad intervenire se i conflitti tra i due genitori riguardano i tempi di frequentazione dei figli, anche magari con l’aiuto dei servizi sociali, regolando il rapporto con entrambe le figure parentali nei periodi festivi.