Quali sono le caratteristiche di questo disturbo?
Le persone che hanno paura di parlare in pubblico sono preoccupati di apparire imbarazzati, e soprattutto sono timorosi che gli altri li giudichino ansiosi, deboli, “pazzi”,o stupidi. Possono temere di parlare in pubblico per la preoccupazione di dimenticare improvvisamente quello che devono dire o per la paura che gli altri notino il tremore delle mani o della voce, oppure possono provare ansia estrema quando conversano con gli altri per la paura di apparire poco chiari. Ovviamente queste persone cercano in tutti i modi evitare tali situazioni o, se vi sono costrette, sopportano tali situazioni con un carico di disagio molto elevato.
Ci sono sintomi fisici?
I sintomi ansiosi maggiormente percepiti sono: palpitazioni, tremori, sudori, tensione muscolare, nausea, secchezza delle fauci, vampate di calore, arrossamenti, mal di testa.
Quando l’ansia si manifesta?
Una caratteristica tipica di questo disturbo è una marcata ansia che precede le situazioni temute e che prende il nome di ansia anticipatoria. Così, già prima di affrontare una situazione sociale, le persone cominciano a preoccuparsi per tale evento.
Come spesso accade, le persone che provano tale disturbo riconoscono, quando sono lontane dalle situazioni temute, che le loro paure solo assolutamente irragionevoli, eccessive e sciocche, arrivando così a colpevolizzarsi ulteriormente per le loro condotte evitanti.
Qualche tecnica per ovviare a questa paura?
Il primo elemento da prendere in considerazione è l’accettazione dell’incertezza. La paura di una sala convegni è simile a quella di una porta chiusa in un sinistro castello. E’ ciò che non conosciamo che in genere ci terrorizza. Il passo da compiere successivamente è una accettazione che nella nostra esistenza ci sia una fonte di disturbo; può essere un episodio del nostro passato, ma anche una persona che è riuscita a creare le condizioni affinché non ci si ami particolarmente davanti ad un pubblico. E’ insolito, ma spesso, pareggiare i conti con queste questioni aperte, modifica completamente il nostro atteggiamento come oratori. A questo punto entra in gioco la tecnica.
Cioè?
Parlare in pubblico è un’opportunità che a pochi viene offerta. E’ un momento di autoformazione e di realizzazione. Superiamo le barriere architettoniche ed avviciniamoci, percorriamo con lo sguardo la sala intera e sorridiamo cordialmente, nessun coglierà i nostri errori se sapremo affabulare. Ricordiamoci che apertura e chiusura sono la parte fondamentale di un discorso. Si potrebbe quasi affermare che ciò che il contenuto è tra virgolette quasi inutile, perché la mente tende a ricordare l’inizio di una comunicazione e la sua fine e l’attenzione media non può essere estesa oltre 20 minuti. La dizione non è importante come si crede; semmai sono necessarie abilità nel gestire la voce ed i suoi colori.
Ma questa è la parte che si può imparare, il resto lo fa il coraggio, cioè la quantità d’insicurezza con la quale siamo disposti a convivere.