Lo studio dell’Università di Melbourne ha scatenato polemiche e dibattiti. I figli di famiglie omogenitoriali sarebbero, secondo la ricerca, del 6% più in salute di quelli con una mamma e un papà. Non solo: essi mostrerebbero una maggiore propensione alla coesione familiare. Mentre per quanto riguarda parametri come autostima, salute mentale e comportamentale non mostrerebbero alcuna differenza.
Da cosa è dato tutto questo? Maggiore e migliore distribuzione di responsabilità e compiti all’interno di una famiglia con genitori omosessuali rispetto a quella tradizionale. In questo caso i genitori – ha spiegato Crouch – si dividono oneri e doveri non rispetto ai tipici stereotipi sessuali, ma semplicemente in base alle loro qualità e caratteristiche. Ciò contribuisce a sviluppare un clima più armonioso in casa e ha un impatto positivo sui figli e sulla loro salute.
Per correttezza di informazione va detto che questo studio si basa sui risultati delle relazioni fornite volontariamente da alcuni genitori. L’indagine, inoltre, si è focalizzata sulle coppie dello stesso sesso inserite in un preciso contesto sociale, culturale ed economico: quello dell’Australia. La stessa indagine potrebbe avere risultati diversi in altri paesi, dove intervengono diversi fattori culturali. Lo studio, infine, non mette direttamente a confronto genitori dello stesso sesso con genitori eterosessuali, ma con i dati della popolazione australiana in generale.