Ogni anno, con la bella stagione, si sente parlare di paura della prova costume proprio perché mancano poche settimane al momento in cui la gente si scopre per andare al mare o in piscina. In questa fase molte persone puntano gli occhi su se stesse come giudici severi causando un crollo dell’autostima e sentimenti di vergogna e preoccupazione. Uno studio ha evidenziato che, su 1300 italiani tra i 30 e i 55 anni, il 34% delle donne si vede qualche chilo di troppo, è insoddisfatta del proprio fisico e va in ansia per la prova costume mentre il 18% si fa prendere da un vero e proprio sconforto.
Il mix di emozioni e disagi che prendono il sopravvento in alcune persone, possono essere considerati i sintomi di una vera e propria sindrome chiamata “bikini blues”. Le persone che ne soffrono, già nel momento in cui immaginano di dover indossare il costume in spiaggia, vengono colte da ansia, pensieri ossessivi legati al proprio corpo, frustrazione e in alcuni casi una vera e propria crisi depressiva. La differenza tra questa sindrome e la normale paura di mettere in mostra il proprio corpo, sta nel fatto che il più delle volte questo disturbo induce le donne a rinunciare al mare, ai costumi da bagno e agli abiti estivi.
Le conseguenze di tale meccanismo sono pericolose soprattutto perché con il tempo possono innescare disturbi alimentari e depressione. Per questo motivo è molto importante non focalizzare il pensiero sull’ansia di vedersi in costume e spostarlo a tutte quelle attività piacevoli che l’estate ci riserva, come andare in barca, nuotare in un mare cristallino, passeggiare sul bagnasciuga.