
L’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Insomma, l’intestino è la sede di un secondo cervello vero e proprio. E non a caso le cellule dell’intestino producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere. L’intestino rilascia serotonina in seguito a stimoli esterni e interni come immissione di cibo, suoni o colori, emozioni e abitudini.
I messaggi che il cervello addominale invia a quello centrale sono per la maggior parte inconsci e li percepiamo solo quando diventano segnali di allarme e scatenano reazioni di malessere. Quanti hanno sperimentato la sensazione delle farfalle nello stomaco durante una conversazione stressante o un esame? E’ solo un esempio delle emozioni della pancia, come nausea, paura, ma anche dolore e angoscia. Il sistema nervoso enterico comunica con quello centrale. E quando l’intestino soffre, ad esempio per la sindrome del colon irritabile, la persona ne risente anche a livello psichico.