Paura di volare

Cos’è la Paura di Volare?

Per dirla in modo semplice possiamo vederla come uno stato d’animo di particolare sofferenza che compare quando si deve volare e che ne impedisce del tutto la possibile effettuazione o la rende particolarmente sofferta. Chi ha paura di volare, al solo pensiero di doverlo fare, soffre, patisce, ne allontana l’effettuazione o addirittura ne evita oculatamente ogni possibilità.

Quali forme assume?

Il pensiero di paura si traduce in sintomi ben noti:

– eccessiva sudorazione,

– tensione muscolare,

– accelerazione del battito cardiaco,

– sensazione d’inquietudine e disagio,

– stato d’ansia,

– incontrollabilità delle proprie funzioni.

Inoltre eventi come un ritardo al decollo, o il maltempo, comportano ad un incremento dei fattori critici.

Chi colpisce?

La Paura di Volare colpisce in modo indiscriminato le persone, senza alcuna distinzione di razza, ceto, sesso od altro. Ne possono rimanere colpiti sia chi viaggia per turismo, il quale non riesce a visitare i paesi che ha sempre sognato, sia chi viaggia per lavoro, come gli uomini d’affari o i tecnici specializzati, i quali possono vedere limitate le proprie possibilità di assumere nuovi incarichi o qualifiche particolari.

Come influiscono le precedenti esperienze di volo? Cos’è la Sindrome del Passeggero?

Ogni persona ha la propria storia particolare sul volo. C’è chi ha già volato e degli avvenimenti avversi lo hanno intimorito; c’è chi patisce soprattutto l’altezza, c’è chi patisce i luoghi chiusi, altri invece patiscono della paura tipica di chi solitamente ha difficoltà a farsi guidare da altre persone, anche semplicemente in macchina: è la cosiddetta ‘Sindrome del Passeggero’. Ma il pensiero che sicuramente ricorre in tutti coloro che soffrono il volo vi è la paura di fare la comunemente detta ‘fine del topo’: è l’impossibilità di influire sul corso degli eventi ed essere, o sentirsi, in balia di un qualcosa che non si controlla per niente.

Quali sono le cause della Paura di Volare?

La grossa paura non è volare, ma staccare i piedi da terra, nel suo significato simbolico. Il distacco è un grosso problema per alcune di queste persone: tenere i piedi per terra è segno di ricerca di certezze, di stabilità, di poter contare su cose certe; il distacco richiama a degli allontanamenti che in passato ci hanno fatto star male.

Molte di queste persone invece hanno il terrore di affidarsi ad un altro, di non poter controllare la situazione direttamente, cosa che durante un volo succede sempre. Le fantasie più grosse che pervadono queste persone sono quindi

l’incontrollabilità dell’evento e

la possibilità di una fine terribile.

Cosa fa chi ne soffre per superare il problema?

Chi ne è colpito, ma si trova a dover viaggiare lo stesso, adotta una serie di tecniche più o meno efficaci per superare tale difficoltà. La più diffusa, ma anche la più pericolosa ed inutile, è quella dell’assunzione di bevande alcoliche. Altri assumono dei tranquillanti, altri semplicemente cercano di controllare le proprie reazioni e di distrarsi, riuscendoci però sino al momento in cui il viaggio va bene, ma soffrendo non poco appena inizia un pò di turbolenza.
E’ possibile intervenire e risolvere il problema?

Dietro ogni comportamento o difficoltà c’è il pensiero del soggetto stesso. Ciò vale anche per la paura di volare. La difficoltà a volare vede coinvolta sempre la persona stessa che la vive, la sua vita e la sua storia, il suo modo di pensare, i suoi pregiudizi e le sue inibizioni. Tutto ciò può sembrare insormontabile, ma coloro che riescono a sentirsi parte attiva del proprio disagio hanno veramente buone possibilità di vedere il proprio disagio finalmente da un’ottica. Il sintomo diventa così solo un segnale d’allarme di qualcos’altro che non funziona e in tal modo anche utile, in grado di portare un miglioramento di vita.